Belli e non bulli

Martedì 10 febbraio alle ore 16.30 nel plesso Falcone dell’8° Circolo Rosmini, alla presenza dei rappresentanti dei genitori di tutte le classi di scuola primaria e sezioni di scuola dell’infanzia del plesso, si inaugura il progetto per la promozione del successo formativo dal titolo BELLI E NON BULLI.

bullismo 2Si tratta di un intervento di attività aggiuntiva di insegnamento che prevede n. 6 rientri pomeridiani degli alunni  nei mesi di febbraio e marzo per la frequenza di laboratori espressivi che utilizzano strategie didattiche accattivanti per prevenire e contrastare l’insorgere del fenomeno del bullismo.

Nel contesto scolastico il ragazzo sperimenta le prime esperienze di vita al di fuori del più conosciuto ambiente familiare: la socialità, l’affettività e il riconoscimento dell’altro. Intraprende così il lungo percorso verso la costruzione della propria identità nel quale la sperimentazione dell’autonomia rispetto all’ambiente familiare e la  relazione tra pari fanno i conti spesso con il  bullismo che  trova ampia diffusione sia per la sua eziologia complessa e multifattoriale, sia per il suo esordio lento e progressivo. Per tale motivo è di fondamentale importanza saper individuare e conoscere i  primi segnali d’allarme di quello che può in breve tempo divenire una vera e propria forma di bullismo, nonché possedere strumenti adeguati per sostenere e guidare i ragazzi coinvolti.

E’ importante inoltre sottolineare come in una situazione di normale conflitto tra coetanei nessuno degli elementi caratteristici del bullismo sia presente ossia l’intenzionalità, la sistematicità e l’asimmetria, e come il conflitto stesso, se orientato e affrontato in maniera adeguata, vada a rappresentare un fattore dalle caratteristiche potenzialmente costruttive. Cionondimeno  la prima causa di sottovalutazione del bullismo è proprio il suo confondersi con la normale aggressività del vivere sociale e scolastico.

Risulta di particolare rilievo infine l’attuale capovolgimento della visione classica: il bullo non deve più essere considerato come “il cattivo che va soltanto punito” ma come colui che sta esprimendo una difficoltà, di qualsiasi natura essa sia. Il suo comportamento va pertanto contestualizzato e interpretato anche come una possibile richiesta d’aiuto.

 

Celestina Martinelli, Dirigente Scolastico dell’8° Circolo Rosmini

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